IN MUNICIPIO STANNO DISCUTENDO DEL FUTURO DEL PARCO DORA
In parte finanziato coi Fondi per il 150enario dell'Unità d'Italia, il Parco avrebbe dovuto esser tutto frequentabile entro il 2011. Oggi alcuni lotti sono stati inaugurati (e non se la passano tanto bene, per carenza di strutture e problemi di pulizia e di manutenzione), altri sono da aprire al pubblico oppure ancora condizionati dai ritardi dei lavori del Passante ferroviario e della stombatura della Dora.
La "novità" di questi ultimi mesi non è, purtroppo, l'inaugurazione di tutta l'area "verde" ma la discussione in corso, nelle stanze del Comune, sul futuro del Parco. Discussione a cui hanno agganciato quella sul futuro del Comitato Parco Dora, l'Ente pubblico-privato (costituito da Comune e costruttori immobiliari) la cui attività è attualmente sospesa, in attesa di risorse. (N.B.: Il Comitato Parco Dora non è da confondersi con i Comitati di cittadini, come il Comitato Dora Spina Tre, che si autofinanziano e vivono di impegno non retribuito degli associati).
E a proposito di risorse, dopo aver recentemente stanziato 600.000 euro per la manutenzione straordinaria del Parco Dora, necessaria a causa dei vandalismi e degli errori di progettazione, il Comune di Torino non ha intenzione nel futuro di pagare la cura del Parco, valutata in almeno 250.000 euro annui.
Ma che bell'idea! Mettere a reddito il Parco
Manutenzione del Parco Dora e rifinanziamento del Comitato pubblico / privato sono le scintille che hanno acceso la discussione attuale sul Parco di Spina 3.
Nelle due riunioni della Commissione Ambiente del Consiglio comunale, tenutesi negli ultimi mesi del 2013 1, alcuni Assessori hanno considerato esaurita la funzione, svolta dal Comitato Istituzionale Parco Dora, di "accompagnamento" dei nuovi residenti (affinché non si lamentassero troppo del fatto di esser venuti ad abitare in un quartiere dove mancano quasi tutte le strutture sociali che un tempo si costruivano assieme alle nuove residenze). E si sono esauriti pure i soldi destinati al Comitato, versati, a quanto viene detto, solo dai costruttori immobiliari.
La proposta del Municipio sarebbe di passare ad un'altra fase di promozione di Spina 3: "metterne a reddito" il “gioiello”, il Parco Dora, raccogliendo soldi da vari "portatori d'interessi" che intendono svolgervi attività. Ciò anche per garantirne nel futuro la manutenzione.
Nelle sopraccitate riunioni è stata citata come esempio virtuoso l'esperienza di agricoltura urbana promossa dal Comune e da Ipercoop nella struttura dell' "Orto concluso" di via Nole (struttura sconcertante per la sua ideazione e inutile ai residenti). Tale esperienza sarebbe da applicare ad altre iniziative nel Parco: spiaggia attrezzata sulla Dora, luoghi di ristoro, campi da gioco, ecc ... Che non saranno ad accesso gratuito ma appaltate a gestori privati, i quali potrebbero assumersi anche il ruolo di “presidiare” il territorio e di fornire risorse per tenere il Parco presentabile. Meglio ancora, svolgere essi stessi la manutenzione di porzioni dell'area "verde".
Ma i cittadini, collettivamente intesi, li hanno sentiti?
Con grande tempismo, e intervistando alcuni residenti e varie personalità, alcune ricerche hanno suggerito al Comune le ricette per il Parco. Svolte dall'Istituto Ricerche Sociali della Regione Piemonte e dalla Fondazione Monaco della Cooperativa edilizia San Pancrazio (che ha l'ex Sindaco, Chiamparino, come Presidente onorario), sono diventate oggi la base di partenza delle scelte del Consiglio comunale, al quale sarà chiesto se sia meglio che il Parco resti del tutto pubblico nella proprietà, nella cura e nelle iniziative o via via meno pubblico, con iniezione di dosi diverse di interessi e di interventi di profitto privato.
( N.B. : E' da sottolineare che in questa discussione non sono state affatto considerate le proposte dei cittadini e del nostro Comitato, raccolte anche col questionario i cui risultati sono visibili sul nostro sito2).
Sono in campo, in varie forme ma tutti per proporre modalità di gestione dell'area pubblica del Parco Dora, anche diversi "portatori d'interesse": costruttori privati e cooperative (che sono rappresentati, come recentemente anche Ipercoop, nel direttivo del Comitato istituzionale Parco Dora) e altri che si fanno avanti per "gestire" parti del Parco o per organizzare / finanziare iniziative in loco (ad esempio Robe di Kappa col suo festival tecno).
In Commissione comunale qualcuno ha affermato che “quando hai costruito la città, devi costruire i cittadini”. A noi sembra che i cittadini non devi costruirli (semmai si devono costruire le strutture pubbliche a servizio dei nuovi quartieri) ma considerarli tali, titolari di opinioni. Invece i residenti di Spina 3 e dei quartieri storici viciniori, non hanno avuto finora alcuna voce in capitolo, malgrado le promesse di coinvolgerli nella realizzazione del parco e del quartiere (ad esempio, quelle rilasciate da Sindaco ed Assessori nell'unica assemblea generale su Spina 3, l'otto giugno 2005).
E' mancata cioè la volontà del Comune di Torino di ascoltare da subito le proposte per rendere il Parco Dora, non solo un sito dove piazzare eventi esterni, ma anche un luogo quotidianamente utilizzabile dai residenti di Spina 3 (anche da chi ha problemi di ridotta o totale capacità di mobilità o visiva). E, più in generale, di dotare Spina 3 di tutte le strutture pubbliche necessarie: ricordiamo che nel 2014 il Poliambulatorio di via Verolengo sarà in ritardo di 12 anni, la scuola materna del comprensorio Vitali in ritardo di 5 anni, la biblioteca / luogo culturale di quartiere, richiesta dalla petizione promossa dal nostro Comitato, inascoltata dal Comune ...
Già nel 2005 chiedevamo la realizzazione di "centri d’incontro per giovani ed anziani che diano possibilità di aggregazione alle migliaia di abitanti che verranno ad abitare in zona, nella logica di favorire la coesione sociale e la partecipazione dei cittadini alla vita dei quartieri. Ciò affinché i luoghi d’incontro non siano esclusivamente strutture private e/o mercantili". Oggi invece il Comune sta ragionando di ulteriori luoghi a pagamento e il Parco è il terreno di queste pensate. Un parco, sembra di capire, che dovrà essere soprattutto destinato ad attività extraquartiere: la vivibilità di un parco “di prossimità” per i residenti non è certo la prima preoccupazione del Comune.
La Francia è vicina. Ma non è come la dipingono
La motivazione della sostanziale privatizzazione di alcune aree del Parco deriverebbe dai 250.000 euro annui (il costo di un alloggio!) della necessaria manutenzione.
Stupisce che molti Amministratori comunali si dimostrino pubblicamente soddisfatti del fatto che un bene comune come il Parco di Spina 3, ampiamente propagandato come valore del nuovo quartiere, sia oggi considerato principalmente un fattore di produzione di profitti, proposti anche dagli stessi privati che sono corresponsabili, nel bene e nel male, di come il quartiere è stato costruito.
Stupisce che non si pongano il problema che la (ri)nascita del Comitato istituzionale Parco Dora (dove s'incontrano tra loro, come suaccennato, rappresentanti pubblici e privati) e il compito che esso potrà avere d'indirizzare le decisioni sul Parco e su un pezzo della Città, contribuisce a togliere (ulteriormente) ruolo agli organismi democraticamente eletti dai cittadini. A partire dalle Circoscrizioni, che invero hanno brillato per la loro assenza d'intervento sui problemi di Spina 3 (soprattutto la Quinta, che dovrebbe rappresentarne i residenti al nord della Dora).
In Commissione comunale un Assessore ha citato il parco Mirabel Jonage di Lione come esempio da copiare per rimettere in campo il Comitato Parco Dora Comune-Costruttori come "agenzia pubblico-privata di sviluppo locale". Basta però guardare il sito internet del parco francese per notare che a Lione, nel Comitato che gestisce quel parco, sia fondamentale la funzione delle Istituzioni locali. Non sembra che in questo caso i francesi abbiano rinunciato al ruolo pubblico. Non si fanno suggerire le politiche dagli interessi privati (che sono solamente sponsor di varie iniziative).
In campo per il Parco Dora del futuro
Se quelle suesposte, per come le abbiamo capite, sono le idee che circolano in Municipio, crediamo sia indispensabile siano in campo non solo i comprensibili interessi economici per il Parco Dora ma anche le proposte dei cittadini. Il nostro Comitato ne ha raccolte parecchie, nei quasi 10 anni della sua presenza: con le sue riunioni ed iniziative; ed anche col referendum sul Parco. Altre persone ed Associazioni hanno espresso idee ed opinioni. E' il momento di aprire un concorso d’idee dal basso per dare ruolo, e possibilità di dire la propria, anche a chi il Parco lo vive "sotto casa" e ritiene importante garantirne un futuro pubblico.
1 Città di Torino > Consiglio Comunale > Resoconto Sedute delle Commissioni congiunte 6a, 2a e 5a del 6/11/2013 e del 4/12/2013
2 http://www.comitatodoraspina3.it/files/231%20doc%20questionario%20parco.pdf
ECO DELLA DORA NUMERO 7
COMITATO DORA SPINA TRE

SIAMO GIA' ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI PARCHI PUBBLICI ?
pubblichiamo un articolo di Ezio Boero, uno degli animatori a Torino del Comitato di cittadini Dora Spina 3.
L'interesse delle discussioni e delle decisioni sul Parco Dora a Torino
è data dalla bramosia di privatizzare il pubblico e aprire quegli spazi a profitti privati.
A Torino la speculazione dei costruttori non lascia scampo. Le istituzioni sono loro comitati di affari.
Avremo giardini e parchi con tornelli agli ingressi che si aprono dopo aver pagato il noleggio del verde al privato? (ndr)