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Un ciclo di seminari e proiezioni didattiche

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La decisione del Tar e del Consiglio di Stato di annullare le elezioni regionali del Piemonte di 4 anni fa e conseguentemente la decadenza della giunt...

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della regione e di una maggioranza che si sono distinti per i loro tratti reazionari e anche xenofobi data l’impronta leghista del suo presidente. Cota, infatti, ha inflitto durissimi colpi alla sanità, ai trasporti pubblici; ha sostenuto le grandi opere inutili e dannose, a partire dal TAV; ha favorito ancora di più le scuole private; e ha assecondato, in questo caso in buona compagnia con le amministrazioni di Torino e della provincia del centro sinistra, i processi di ristrutturazione industriale che hanno provocato disastri occupazionali e sociali terribili nella regione, marciando in pieno accordo con la direzione della Fiat.Il PD e il centro sinistra hanno annunciato che il loro candidato, l’uomo forte e sicuro, sarà Sergio Chiamparino, già sindaco di Torino, poi passato direttamente a Presidente della Compagnia di San Paolo, cioè uno dei pilastri del potere subalpino e soggetto fondamentale di Intesa San Paolo. E’una carta sicura non solo per lo schieramento che lo proone, ma anche per i poteri forti e per la struttura di potere che da decenni governa Torino, cioè la triangolazione bancaria (San Paolo), industriale (Fiat e d’intorni) e di gestione politica (gli eredi del vecchio PCI) e sindacale (CGIL-CISL UIL), quest’ultimi chiamati a garantire la pace sociale e a depotenziare i conflitti sociali. Ad essi si aggiunge il Politecnico. Una garanzia e una collaudata gestione dello status quo economico, politico e sociale.Chiamparino è anche uno degli esponenti politici da sempre più esposto nel sostegno alle politiche liberiste dei governi nazionali e della loro trasposizione sul piano locale in termini di privatizzazioni ed esternalizzazione dei servizi, per non parlare del suo ruolo attivo nel difendere la scelta del TAV e degli interessi dei costruttori di questa opera devastante della Val Susa.Questa candidatura non è in alcun modo un’alternativa alle politiche del centro destra, ma si colloca nella piena continuità delle politiche antipopolari dell’austerità; in particolare dietro la sua figura si profila una più forte privatizzazione della sanità e quindi la distruzione di questo fondamentale servizio pubblico e di civiltà che in qualche modo, se pure parzialmente, aveva ancora resistito negli anni in Piemonte.Una prospettiva politica e sociale alternativa in Piemonte si costruisce dunque non solo in contrapposizione alla destra, di cui non si conosce ancora il candidato alla presidenza e di cui non si deve sottovalutare le possibilità di ripresa, tenendo anche conto che esiste una differenza profonda tra quanto avviene a Torino e nelle altre province, ma anche del candidato del centro sinistra. I problemi che sono di fronte sono di enormi dimensioni.In primo luogo la crisi industriale che attraversa la regione e quindi la crisi produttiva ed occupazionale che investe in particolare, ma non solo, la provincia di Torino, con effetti sociali devastanti che sempre meno possono essere nascosti, con l’impoverimento di vasti settori popolari, con l’emergere della rabbia e della disperazione, quali anche si sono mostrate nelle giornate di dicembre dei forconi.Un intervento forte sul piano della difesa dei comparti produttivi, della loro eventuale parziale trasformazione in una ottica di difesa dell’occupazione e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori è il primo tratto distintivo di un programma alternativo.In secondo luogo sul tappeto c’è la questione dei trasporti che richiede, anche in questo caso, delle alternative radicali; occorre infatti decidere quale uso sociale fare delle risorse disponibili, rigettando le spese folli dell’opera del Tav con tutte le ricadute sociali ed ambientali negative che essa comporta; in alternativa bisogna proporre forti investimenti nel trasporto pubblico locale, nello sviluppo e nella messa in sicurezza della rete, tutti elementi che a loro volta possono garantire più occupazione e maggior e reddito e benessere all’intera popolazione.In terzo luogo si tratta di proporre un radicale mutamento della politica del territorio, a partire dal rigetto della tangenziale est per salvaguardarlo da ogni ulteriore cementificazione e asfaltizzazione, per costruire le condizioni del necessario risanamento idrogeologico; anche per questa via si ottengono due risultati: migliorare la qualità dell’ambiente e quindi la vita delle persone e creare nuova occupazione.In quarto luogo la difesa e lo sviluppo dei servizi sociali nei suoi vari aspetti, compreso la scuola pubblica, ponendo fine ai finanziamenti alle scuole private e poi rigettando ogni processo di privatizzazione della sanità. Il principale compito della Regione è la gestione e l’erogazione della sanità e quando si parla della sanità si deve intendere la sanità pubblica che deve essere garantita a tutte e tutti le/i cittadine/i; essa deve essere gratuita e di qualità. Quindi investimenti, risorse, prevenzione, gestione democratica, garanzie di accesso per tutti e mantenimento di strutture di prossimità. Proponiamo quindi alle organizzazioni politiche della sinistra e alle forze sociali interessate di unire le forze e di affrontare la prossima scadenza elettorale con la costruzione di una lista alternativa di sinistra intorno a tre elementi politici e di metodo: 1. un programma politico netto di rigetto delle politiche di austerità, di difesa delle classi lavoratrici, dei movimenti sociali;2. un accordo convinto ed unitario di reciproco riconoscimento tra tutte le forze e gruppi che vogliono costruire questa lista; 3. un percorso democratico dal basso che sappia coinvolgere vasti settori sociali e molti protagonisti dei movimenti, se pure parziali, oggi in corso, nella definizione del programma, nella costruzione delle candidature e nella individuazione delle modalità della campagna da condurre. Sinistra Anticapitalista di dichiara disponibile ad una discussione aperta e lavorerà perché questa ipotesi possa trovare nelle prossime settimane una adeguata concretizzazione. Sinistra Anticapitalista Piemonte

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