MANIFESTAZIONE
SABATO 1 MARZO ORE 14,30
IN PIAZZA CASTELLO
CONTRO LE POLITIHE DI AUSTERITA’LAVORO REDDITO DIRITTI PER TUTTE/I
Da molti anni, con l’azione di governi di diverso colore, lo spostamento di quote di ricchezza sociale dal lavoro al profitto ed alla rendita è stato una costante.Oggi in Italia l’1% della popolazione possiede una ricchezza pari a quella del 60% meno abbiente e quasi 10 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà.Verifichiamo insomma il fatto che la lotta di classe non è mai finita, semplicemente sono i padroni, i banchieri, le classi privilegiate a condurla e per ora a vincerla anche con la subalternità delle maggiori organizzazioni sindacali. Per reagire a questo stato di cose non bastano le dichiarazioni di buone intenzioni, è necessaria l'azione e la mobilitazione delle donne e degli uomini che ne sono vittime, dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, degli studenti, di tutti coloro che sentono l'intollerabilità di questa situazione. I nostri avversari conducono una martellante campagna per convincerci che, in nome dell'economia nazionale e di un futuro radioso, dobbiamo rinunciare a quote di salario, a diritti, a libertà conquistate in decenni di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, alla sanità ed alla scuola pubblica, al diritto all'abitare ed a quello a trasporti sicuri, in una parola ai nostri interessi di classe. In questo clima sempre più spesso avviene che le tensioni prodotte dal degrado delle condizioni di vita e di lavoro favoriscano discorsi e pratiche xenofobi, razzisti, autoritari di negazione di diritti di cittadinanza a partire dai diritti dei migranti.E' per queste ragioni che è necessaria una campagna i cui contenuti riassumiamo nella locuzione NO Austerità su pochi precisi punti:
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Rigetto delle politiche di austerità imposte dalla Troika, dalle Istituzioni Europee e dai vari governi nazionali;
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Salario: un salario adeguato come risposta al diritto di una vita dignitosaReddito garantito: come risposta alla precarizzazione ed alla disoccupazione;
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Lavoro: redistribuzione del lavoro necessario mediante una riduzione radicale, da decenni possibile, dell'orario di lavoro e la realizzazione delle moltissime piccole opere virtuose necessarie a mettere in sicurezza territorio ed edifici e a migliorare la qualità della vita;
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Utilizzo della leva fiscale in senso perequativo, a partire da una imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze, taglio radicale della spesa militare e di quella per le grandi opere nocive per realizzare tante piccole opere;
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beni comuni: dalla casa ai trasporti, dalla sanità alla scuola come condizione perché la cittadinanza non sia una parola vuota;
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Diritti costituzionali: difesa e ripristino dei diritti della Costituzione nata dalla Resistenza