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Un ciclo di seminari e proiezioni didattiche

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Da qualche giorno su tutti i media locali si parla della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle scuole torinesi. Un gruppo di lavoratrici ha deciso di incatenarsi in piazza Palazzo di Città, sotto la sede del comune, dopo aver condotto per mesi proteste nel più assordante silenzio da parte dei più. Il 25 febbraio queste coraggiose lavoratrici hanno deciso di innalzare il livello della protesta per chiedere, insieme ad altri centinaia di lavoratori, di non essere gettate vie dopo 20 anni di lavoro prestato all'interno delle scuole statali torinesi.Tutto è iniziato quando sono stati resi noti i nuovi contratti CONSIP per i servizi di pulizie e vigilanza nelle scuole pubbliche che entreranno in vigore a partire dal primo marzo.

È previsto un drastico taglio del servizio di assistenza sorveglianza e pulizia che tocca anche punte del 70% e ad essere colpiti sono lavoratori ma soprattutto lavoratrici che appartengono a fasce sociali molto deboli.

I tagli si abbatteranno su 1.300 lavoratori (500 solo a Torino), lasciando di conseguenza più sporche e meno sorvegliate le scuole. Per tanti si passerà da 38 ore di lavoro settimanali a 12, lo stipendio da meno di mille euro a meno di 300 e a livello nazionale la situazione non è migliore; i lavoratori socialmente utili coinvolti nella vicenda sono 24mila complessivamente e le scuole costrette a ridurre il servizio di pulizia sarebbero ben 4.000, secondo i dati pubblicati dal Sole24Ore del 18 febbraio.La Città di Torino e la Regione Piemonte sono le uniche realtà italiane che hanno scelto in questi ultimi 20 anni di avvalersi di Cooperative sociali di tipo B (composte prevalentemente da donne sole con figli, persone con bassa scolarità, over 50 disoccupati) per la gestione di servizi di accudimento e accoglienza di tanti bambini e bambine che cominciano il loro percorso di formazione. La mobilitazione sta crescendo di giorno in giorno con assemblee in tutte le scuole coinvolte; lunedì 3 marzo alle 12:00 ci si ritrova in Piazza Palazzo di Città in concomitanza con la seduta congiunta delle commissioni III – IV – V. Seguirà un corteo per le vie della città fino alla sede dell'Ufficio scolastico Regionale in Corso Vittorio Emanuele 70.Quello che si sta consumando sulla pelle di questi lavoratori e di queste lavoratrici è l' ennesimo grave attacco alla scuola pubblica che questa volta colpirà i servizi di pulizia e sorveglianza con gravi ripercussioni sul funzionamento delle scuole, inclusa la delicata questione dell’assistenza agli alunni disabili e che metterà in serio pericolo la possibilità materiale di realizzare il tempo pieno. Se mancheranno i fondi e le risorse umane molti dirigenti scolastici non avranno altra scelta che tenere aperte le scuole lo stretto necessario, tagliando soprattutto le attività pomeridiane.Inoltre questi licenziamenti avranno un impatto sociale devastante con centinaia di famiglie spinte nell'indigenza più assoluta fra morosità, sfratti, debiti e anche fame, con bambini e bambine che andranno a scuola in condizioni di minore sicurezza e con gli insegnanti investiti di ulteriori e insostenibili responsabilità. Questa vicenda è emblematica: ancora una volta è alle fasce più deboli che si impone il pagamento delle politiche di austerità.Sinistra Anticapitalista partecipa e sostiene i lavoratori e le lavoratrici in lotta, i genitori, i bambini e le bambine che si vedono scippati del futuro, della sicurezza del lavoro e della certezza di un percorso di formazione di qualità.

Dal nostro punto di vista la soluzione non può essere che una, ossia l'assunzione da parte del Ministero dell'Istruzione e a tempo indeterminato di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella vicenda. Non sarà facile ottenere questo obiettivo; è indispensabile l'unità delle lotte su un programma comune che respinga le politiche di austerità portate avanti a livello nazionale dal governo e a livello locale da Regione, Provincia e Comune.Perciò invitiamo tutte/e alla manifestazione contro le politiche di austerità indetta sabato 1 marzo da comitato No Austerità (vedi appello e volantino) con concentramento a Piazza.

 

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