la guerra disvela le falsità dette in tempo di pace e forse, li indurrà alla rivolta. Dei giovani tedeschi comunque e non i mostri che la falsa propaganda aveva dipinto a fini bellici. Basti ricordare la incredibile fola -a cui (tra parentesi) mio padre credeva ancora- che avrebbero mozzato le mani dei bambini belgi perchè in futuro non potessero combattere contro gli invasori tedeschi... Una propaganda maledetta che intossicava i popoli gli uni contro gli altri. E che oggi naturalmente continua, assimilando i popoli ai loro dittatori (reali o presunti). Che naturalmente sono dei mostri, a differenza dei nostri governanti così democratici..Non a caso il momento centrale del romanzo e del film è quando “Paul durante un attacco contro il fronte tedesco si nasconde in un cratere fingendosi morto. Un soldato nemico, cioè un soldato francese con i baffetti si getta nella stessa buca per evitare il fuoco tedesco ma il protagonista, preso dal terrore del momento, lo pugnala senza ucciderlo. Ritiratisi gli attaccanti, Paul deve aspettare la sera per tornare alla sua trincea ed è quindi obbligato a restare nella buca con l'avversario agonizzante; tenta di bloccare la ferita, ma quando il francese inevitabilmente muore cerca tra i suoi effetti personali, meditando addirittura di scrivere alla vedova e di "dedicare il resto della sua vita" alla famiglia del morto, condannando il meccanismo che aveva fatto sì che, vedendo l'avversario, pensasse a lui come a un "nemico" invece che come a un essere umano.”Due sono le versioni filmiche del romanzo, una, quella storica del 1930 di Lewis Milestone ed una successiva del 1979 di Delbert Mann. Entrambe sono necessariamente delle “riduzioni” del testo originale, e noi abbiamo optato per la prima, non solo perché entrata a buon diritto nella storia del cinema ma anche perché, girata quasi a ridosso degli eventi, conserva un sapore quasi documentario e perciò più coinvolgente.
VENERDI 7 MARZO
DALLE ORE 19